A tutti noi a Dicembre fa piacere regalare o ricevere piante o mazzi di agrifoglio, una delle piante più sacre ai Druidi, gli importanti dotti dei Celti.
Nei paesini di montagna l'alberello è a volte ancora chiamato "l'albero degli spiriti dei boschi" perché utile a scacciare demoni e spiriti maligni.

In alcune località inglesi viene chiamata la pianta degli spazzacamini perché con le sue fronde robuste si pulivano camini e cappe. Il concetto non è solo legato alla parte pratica della pulizia della fuliggine, ma alla pulizia delle onde negative che potevano ristagnare in questa entrata della casa.

Nel passato, soprattutto nelle case di campagna, tutto si svolgeva nelle immense cucine scaldate da grandi camini. La cappa era considerata l'entrata e l'uscita degli spiriti degli antenati: perciò il camino andrebbe sempre pulito con una scopa magica.

Nel mese di Dicembre, tuttora si guarnisce il camino con rami d'agrifoglio, in modo da purificare la porta d'ingresso (la cappa del camino) per Babbo Natale che arriva quatto quatto il 24 dicembre a mezzanotte per portare doni a grandi e piccini e benedire la casa.

Nel Nord Europa l'agrifoglio è una pianta usata per festeggiare il Solstizio d'inverno.

Gli antichi Romani, in occasione dei Saturnali, si scambiavano candele e rami di agrifoglio.

Gli antichi Celti, in occasione del Solstizio d'inverno, ornavano le loro case con edere, vischio e agrifoglio.
Plinio, che chiamava questa pianta "aquifolius" per le sue foglie pungenti, le attribuiva poteri magici: coi suoi fiori sarebbe possibile tramutare l'acqua in ghiaccio.
Piantato vicino all'entrata di casa o nel cortile, l'agrifoglio proteggerebbe da veleni, incantesimi e fulmini.

Gli Indiani del Nord America sudorientale facevano bollire per ore le bacche del loro agrifoglio e bevevano l'intruglio nero e digiunavano per purificarsi prima di iniziare importanti cerimonie sacre.Solo agli uomini era permesso bere la pozione, ma non agli uomini "comuni", solo ai guerrieri più valorosi.

Gli Indios del Sud America chiamavano il decotto di bacche di agrifoglio la droga sacra, "la liana che mette in comunicazione con gli dei e gli antenati".

E tanti altri popoli ancora danno all'agrifoglio poteri magici.

Anche oggi è bello portarsi appresso un bagaglio di tradizioni, di leggende, di curiosità.

Regaliamoci mazzi e piante di agrifoglio, guarniamo le nostre porte e i nostri camini con questa pianta sacra e, anziché far bollire le bacche velenose e berle, provocando un vomito dalle profondità come facevano gli Jvaros, ingeriamo qualche goccia di "Holly", l'essenza n° 15 dei Fiori di Bach, e scioglieremo rabbia, rancore, invidia, gelosia.

È un'essenza che purifica non solo il fegato, ma purifica l'anima e ci fa affrontare il Natale con due grandi temi: il perdono e l'amore.

 

 

 

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